Marta D'Angelo
Esemplare di donna abbastanza indipendente, dal 2002 al 2008 (con un ritorno di fiamma nell'anno 2010) ha frequentato la scuola-laboratorio di teatro Extramondo di Milano, molto vicino al pensiero di Bertolt Brecht e al suo metodo dello straniamento a teatro.
Qui ha affinato le sue capacità attoriali e interpretative che restano, nonostante tutto, di matrice prettamente comica. Con loro è andata in scena moltissime volte, due su tutte: nel 2008 con una rivisitazione della Metamorfosi di Kafka al Teatro della Memoria di Milano e nel 2010 con un testo liberamente ispirato alle vicissitudini del Marchese De Sade. Ha collaborato per alcuni anni con la cooperativa La foresta di Sherwood, nelle duplici vesti di attrice per spettacoli per bambini e fotografa di scena. I ricordi teatrali più belli e che la rappresentano di più restano, senza ombra di dubbio, legati alla compagnia teatrale amatoriale On the RoaR, gruppo di adolescenti squinternati che per molti anni calcano tutti i palchetti di tutti gli oratori, scantinati, taverne della Milano Est, portando in scena testi come Arsenico e i vecchi merletti di Joseph Kesselring e La palla al piede di Georges Feydeau.
Adora far parte dei DistrActors perché la riporta a quello stato di pura gioia, che solo il teatro fatto di cuore riesce a regalarle così incessantemente.
Qui ha affinato le sue capacità attoriali e interpretative che restano, nonostante tutto, di matrice prettamente comica. Con loro è andata in scena moltissime volte, due su tutte: nel 2008 con una rivisitazione della Metamorfosi di Kafka al Teatro della Memoria di Milano e nel 2010 con un testo liberamente ispirato alle vicissitudini del Marchese De Sade. Ha collaborato per alcuni anni con la cooperativa La foresta di Sherwood, nelle duplici vesti di attrice per spettacoli per bambini e fotografa di scena. I ricordi teatrali più belli e che la rappresentano di più restano, senza ombra di dubbio, legati alla compagnia teatrale amatoriale On the RoaR, gruppo di adolescenti squinternati che per molti anni calcano tutti i palchetti di tutti gli oratori, scantinati, taverne della Milano Est, portando in scena testi come Arsenico e i vecchi merletti di Joseph Kesselring e La palla al piede di Georges Feydeau.
Adora far parte dei DistrActors perché la riporta a quello stato di pura gioia, che solo il teatro fatto di cuore riesce a regalarle così incessantemente.
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